Oggi parliamo di Welfare e cerchiamo di capire cosa e come intendiamo promuovere questa nuova cultura aziendale, fatta di prevenzione, di nuovi partner attenti ai diritti umani, con responsabilità verso il mondo in cui viviamo, verso le nostre famiglie: un nuovo modo di operare e lavorare tutti insieme.
Vediamo qualche statistica nazionale:
Welfare aziendale, una sfida per il futuro: tutti ne parlano ma solo il 17% degli occupati sa cos’è.
Welfare aziendale= promozione delle pari opportunità e work-life balance.
In Italia quanto vale potenzialmente il welfare aziendale? 21 miliardi di euro – In prospettiva però potrà dare un grande contributo al benessere dei lavoratori. A regime si può stimare in 21 miliardi di euro il valore potenziale complessivo delle prestazioni e dei servizi di welfare aziendale, se questi strumenti fossero garantiti a tutti i lavoratori del settore privato: un valore pari a quasi una mensilità di stipendio in più all’anno per lavoratore. Perciò è indispensabile che il welfare aziendale sia promosso come un pilastro aggiuntivo del più generale sistema di welfare italiano e non venga percepito come un premio che avvantaggia soprattutto i livelli occupazionali più alti.
Meglio le prestazioni di welfare degli aumenti retributivi – Di fronte alla possibilità di trasformare quote premiali della retribuzione in prestazioni di welfare, il 58,7% dei lavoratori si dice favorevole, il 23,5% è contrario e il 17,8% non ha una opinione in merito. Ad essere più favorevoli sono i dirigenti e i quadri (73,6%), i lavoratori con figli piccoli, fino a 3 anni (68,2%), i laureati (63,5%), i lavoratori con redditi medio-alti (62,2%). Meno favorevoli sono gli operai, i lavoratori esecutivi e quelli con redditi bassi. Tra gli operai (41,3%) e gli impiegati (36,5%) sono più elevate le quote di lavoratori che preferiscono avere più soldi in busta paga invece che soluzioni di welfare.
I servizi più richiesti – Tra le prestazioni di welfare aziendale maggiormente desiderate dai lavoratori ci sono quelle relative alla sanità (indicate dal 53,8% degli occupati), quelle relative alla previdenza integrativa (33,3%), poi i voucher spesa (31,5%), il trasporto da casa al lavoro (ad esempio, l’abbonamento per i trasporti pubblici: 23,9%), buoni acquisto e convenzioni con negozi (21,3%), l’asilo nido, i centri vacanze, i rimborsi per le spese scolastiche dei figli (20,5%). Le prestazioni di welfare propriamente intese, dalla sanità alla previdenza, vincono su quelle finalizzate all’integrazione del reddito, mentre la presenza di figli minori in famiglia porta ad apprezzare di più le prestazioni per l’infanzia e i servizi rivolti alla genitorialità, nella convinzione che il welfare aziendale possa colmare i buchi del sistema di welfare pubblico. Il 24,6% delle famiglie con figli minori preferirebbe ottenere prestazioni di welfare: asili nido, rimborsi per tasse scolastiche, campus e centri vacanze.
Il welfare aziendale migliora la vita (lavorativa)? Il 47,7% dei lavoratori è favorevole al welfare aziendale perché è convinto che migliori il clima in azienda, il 16,8% perché fa aumentare la produttività dei lavoratori. L’effetto positivo sul clima aziendale è la ragione richiamata prevalentemente dai lavoratori che si dicono favorevoli, ma ancora una volta è più forte il consenso tra dirigenti e occupati con alti redditi rispetto a operai e lavoratori con bassi redditi.
Vediamo le prime statistiche Transmec IT a due mesi dall’introduzione della piattaforma Welfare ( introdotta finora con un piccolo premio di fine anno per tutti i lavoratori e che vedrà il piano completo prendere il via a Gennaio 2019): contrariamente alle statistiche nazionali è più apprezzato dai livelli medio bassi che dai livelli medio alti (fascia di età fra i 25/45 anni favorevole, dai 45 in su molto meno). Questo dipende anche dal fatto che il Ccnl applicato offre ai livelli più alti maggiori benefit rispetto ai livelli medio bassi.
Vediamo come i dipendenti Transmec hanno utilizzato il Welfare a due mesi dall’avviamento piattaforma: il 10% ha richiesto rimborsi spese per istruzione e tasse scolastiche, il 60% in voucher diversi (benzina, ticket spese alimentari, voli, treni e cinema), il 20% terme, estetica, musei, il 10% non ha sfruttato i bonus.
I questionari compilati nell’anno 2018 da parte dei lavoratori del gruppo, hanno evidenziato che: il 40% dei dipendenti è interessato al rimborso spese di istruzione e libri di testo per figli, il 20% a rimborsi viaggi, il 15% al recupero spese sanitarie, il 10% a rimborsi spese interessi su mutui ipotecari, il 15% al recupero spese per assistenza a famigliari portatori di handicap o anziani a carico.
Transmec opera in un settore molto particolare: svolge servizi per conto terzi e deve gestire/risolvere le emergenze dei clienti e destinatari finali, nel rispetto dei KPI imposti dai contratti. Lo sviluppo del welfare deve fare i conti anche con queste rigidità. E’ necessario sviluppare una RETE fra operatori che coinvolga tutta la filiera per arrivare ad un miglioramento delle condizioni di lavoro e ad una maggiore flessibilità di orario di lavoro per tutte le categorie dipendenti compresi i reparti operativi addetti all’import-export.
Materie diverse ma complementari. Non è un caso che il welfare aziendale spazi dalla promozione delle pari opportunità, alla conciliazione vita-lavoro, alla formazione partecipata sulla prevenzione.
In particolare si sottolinea come queste misure siano funzionali alla piena espressione delle potenzialità professionali delle persone favorendo la creazione di valore condiviso e la sua sostenibilità nel tempo.
Il 2019 vedrà uno studio sulla possibilità di sviluppare lo Smart working e il congedo di paternità, ambiti sui quali Transmec nel mondo delle spedizioni è pioniere, con un concetto di welfare esteso e allargato.
In tema di conciliazione dei tempi di vita e lavoro – work-life balance, si richiede ai manager maggior attenzione nella gestione dei tempi di lavoro nel rispetto del periodo di maternità, per favorire un miglior bilanciamento della genitorialità nell’ottica di contribuire allo sviluppo dell’occupazione femminile. Lavoreremo nel prossimo anno per arrivare alla condivisione e approvazione di:
- una banca ore solidale per la cessione di ore a favore di colleghi che si trovino nella necessità di assistere figli minori in condizioni di salute tali da richiedere cure costanti. Da parte sua, l’Azienda, contribuirà con un numero di ore di permesso retribuito pari a quelle cedute dai dipendenti fino ad un massimo di 30 ore per caso;
- l’elevazione dei permessi retribuiti in caso di gravi patologie del figlio previsti dal CCNL da 2 a 3 giorni.
Entro i limiti percentuali stabiliti (una % dell’organico di ciascuna Unità), sarà inoltre facilitato l’accoglimento della richiesta di trasformazione dell’orario di lavoro da full-time a part-time per i lavoratori affetti da una grave patologia, che abbiano carichi familiari legati alla presenza di un figlio entro i primi tre anni di vita e/o un anziano non-autosufficiente oppure che abbiano un minore in adozione o affidamento. Verranno inoltre stabiliti criteri per la programmazione delle ferie e dei riposi.
Credere nella responsabilità sociale non è promuovere ogni tanto qualche iniziativa, ma costruire il proprio business giorno dopo giorno consapevoli di come la propria azienda non abbia solo l’obiettivo di fare utili, ma anche quello di avere un ruolo effettivamente sociale, di essere una rete di persone e individui con i loro bisogni e le loro speranze.
La collaborazione con partner selezionati per una formazione consapevole sulle gravi malattie e sui corretti stili di vita, inizia oggi e ci aspettiamo grandi risultati in futuro. Questa è la nostra visione di Welfare oltre le piattaforme di rimborso servizi!
La partecipazione odierna al nostro meeting di fine anno di funzionari pubblici illustri e di donne quali: Dottssa Luigia Tauro di KnowAndBe.live, la Dottssa Silvia Bolzoni di ZetaService e Progetto Libellula, La Profssa Roberta Bortolucci di ESO Consulting e la presenza dell’On. Lella Golfo Presidente della Fondazione Bellisario, ci onorano e aprono la strada a un coinvolgimento di tutti i nostri dipendenti donne e uomini per allargare sempre più la sfera delle conoscenze e crescere insieme con + conoscenza e – paura per il futuro!
A me piace lavorare su l’Happiness Curriculum….partendo dai bambini piu piccoli e a salire fino a valutare il potenziale delle persone oltre il puro profilo accademico. Un benessere mentale ed emotivo, impartire un’intelligenza emotiva attraverso la meditazione, la respirazione concentrandosi sui bisogni emotivi. ( all’Università di Nuova Dheli hanno inserito questi programmi nei vari percorsi di studi ottenendo miglioramenti importanti fin dall’inizio).
Ci sono due tipi di emozioni: quelle DISTRUTTIVE che creano rabbia e gelosia e distruggono la nostra tranquillità e danneggiano la salute. Quelle COSTRUTTIVE come la Compassione che aumentano la forza interiore. Per diminuire l’ansia da profitto scolastico e da prestazione sul lavoro . Anche la medicina tradizionale occidentale sta adottando nei reparti di oncologia e speriamo presto non solo, la pratica della meditazione per supportare i malati con buoni risultati.
L’assemblea legislativa della Regione ER ha deliberato il 28 Novembre 2018 un piano Welfare di Prevenzione malattie e diffusione del benessere, confermando di essere all’avanguardia in Italia e tra i primi a livello Europa. Transmec si offre alla Regione come partner privato sposando lo stesso piano welfare e divulgando una nuova cultura sociale.
La proprietà Transmec, Danilo e Massimo, Matteo e Carlotta Montecchi, sposano queste linee guida, ed invitano tutti i collaboratori a perseguire e condividere questi percorsi.